venerdì 14 marzo 2014

Wondy

Sono sempre stata convinta, e forse l'ho scritto già in questo blog, che la vita ci invia dei segnali. E' quello che ho pensato anche l'altra sera quando ho aperto la mia e-mail.
Ero alla fine di una giornata tosta, in uno di quei momenti in cui mi sento il mondo sulle spalle: stanchezza fisica, stress, difficoltà in qualsiasi campo. Succede anche a me, sì. Ci sono momenti in cui sono nera, soprattutto dopo notti e notti insonni.

Tra le mail arrivate è stata una a colpire la mia attenzione.

Era stata inviata dalle amiche di mammeacrobate, mi chiedevano se volevo ricevere e magari recensire sul mio blog l'ultimo libro di Francesca del Rosso: Wondy.
E come no? Io, drogata di libri, che se sono in astinenza mi leggo anche i cataloghi, potevo mai sottrarmi a questa tentazione?

L'argomento a dire il vero mi lasciava un pò titubante. Wondy (che prima di essere il titolo del libro è il soprannome della Del Rosso) è la storia autobiografica dell'autrice, della sua lotta contro il tumore al seno.
La storia è un mix di passato e presente, dove ogni momento difficile è addolcito da bei ricordi, è scritta in modo leggero, anche simpatico, riesce a raccontare e a spiegare in che modo viene sconvolta la vita di una donna e della sua famiglia quando si scopre di avere un tumore. I racconti dei controlli, delle chemioterapie, si alternano a quelli delle uscite con le amiche, ai tentativi di Wondy di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno anche grazie alla sua innata autoironia.

Wondy, da Wonder Woman, la supereroina della sua infanzia e anche della mia, la donna che tutto poteva fare restando sempre bellissima. E se lo faceva lei perchè noi donne comuni non possiamo? Ci manca la forza di Hulk, ma abbiamo la forza della resistenza fisica che ogni giorno ci permette di fare mille cose per far star bene i nostri cari. Abbiamo il coraggio di affrontare le mille e una difficoltà della vita quotidiana, gli ostacoli che noi mamme incontriamo sul lavoro, nell'organizzazione di tutto.
E quando il mondo sembra sulle nostre spalle dovremmo ricordare che sì, è faticoso, a volte neanche giusto, ma mentre noi ci lamentiamo ci sono alcune di noi che al pari nostro cercano di mandare avanti la famiglia e magari lavorare mentre nel frattempo lottano per la propria vita.

Ero titubante quando ho iniziato a leggere Wondy. Anche io come tanti al giorno d'oggi sento il bisogno di leggerezza e avevo paura ad approcciarmi ad un libro che ritenevo importante e impegnato per l'argomento trattato. La prima parte poi racconta di quando ha scoperto quella pallina sospetta toccandosi il seno, delle ecografie, della biopsia fatta con quella siringa enorme e per me è stato un tuffo nel passato.
Ho vissuto anche io tutte quelle cose, ma non nello stesso modo. Mentre lei sentiva che qualcosa non andava, io al mio tempo sentivo che non era nulla di grave. Il responso della mia biopsia infatti fu diverso dal suo: tumore sì, ma benigno. Un nodulo, nulla di grave, ma comunque da togliere. Oggi ho solo una piccola cicatrice a ricordarmi dell'operazione e a ricordarmi soprattutto che sono stata fortunata.

Ma se è vero che la fortuna dipende da noi, dal nostro modo di affrontare la vita leggendo il libro di Wondy c'è da imparare. Innanzitutto per l'approccio che ha verso il mondo, per la forza che la contraddistingue, per la speranza che trasmette. Perchè forse è vero che dentro ognuno di noi c'è un supereroe. Dobbiamo solo farlo uscire fuori. 

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